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Parrocchia

La parrocchia prepositurale dei Santi Martiri Nazaro e Celso: storia e attualità
Le origini della nostra parrocchia sembrano risalire alla fine del trecento. Già parrocchia nel '500, si ha la registrazione del 1° battesimo il 10 ottobre 1622. Nel 1800 fu ampliata e, dopo un grave incendio subìto alla fine del secolo, restaurata e riconsacrata dal Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari il 21 aprile 1900. Mecenati del restauro furono i nobili Perelli-Cippo, allora proprietari della "corte" di via Aldini, 37.

La facciata della chiesa è ornata da pilastri compositi con cornicioni dentati, un rosone centrale a vetrate e due laterali più piccoli. Il portone e le porte laterali sono in noce con disegni geometrici. in alto, sulla sua artistica facciata, appaiono due angeli nell'atto di suonare le trombe del giudizio universale L'interno della chiesa comprende tre navate: quella centrale, con il soffitto a botte originariamente dipinto a cassettoni in tinte varie e quelle laterali divise in sezioni: la prima e l'ultima con la volta a crociera, le due centrali con volta a botte. Sopra l'entrata centrale è collocata la cantoria con l'organo. Durante le liturgie solenni, il suono possente dell'organo di fabbricazione della ditta Mascioni (1904), di indiscusso valore, accompagna ancora oggi il canto dei cori presenti in parrocchia e i fedeli.

I due corposi restauri operati, il primo negli anni ’80 e il successivo nel 2010, hanno profondamente inciso sulla parte estetica degli interni, ammalorati dal tempo in modo ormai irreparabile, imprimendo un nuovo aspetto a volte e pareti sobrio e lineare e riportando alla luce alcuni frammenti degli antichi affreschi su alcune parti delle volte nelle navate laterali.

Si conservano inoltre, vicine agli ingressi, le statue lignee raffiguranti i Santi più cari alla devozione popolare, eseguite dai Fratelli Legnani di Barlassina, su disegno di Don Franco Rimoldi. Sui pilastri, rivolti verso la navata centrale, i quadri raffiguranti la via Crucis che continuano a guidarci durante la quaresima e, nelle navate laterali, le statue di Sant'Antonio da Padova e di San Giuseppe che tiene in braccio il Bambino Gesù, un'artistica statua lignea della Madonna del S. Rosario, molto venerata e, vicino alla sagrestia, la statua lignea raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.

Nella seconda sezione della navata di destra, realizzato durante i restauri degli anni ’80, spicca il nuovo battistero, sormontato da un pregevole mosaico raffigurante il Battesimo di Gesù nel Giordano. La discesa dei gradini verso il fonte, vuole raffigurare la discesa nel fiume stesso, le cui pietre originali sono incastonate nel fonte battesimale.

I Santi Martiri Nazaro e Celso
I Santi Martiri Nazaro e Celso hanno onorato la Chiesa di Milano con il loro martirio, avvenuto probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano. I loro corpi, rimasti a lungo nascosti, furono scoperti da Sant'Ambrogio - si crede nell'anno 396 - in un orto posto appena fuori delle mura della città. Le reliquie di S. Nazaro riposano nella Basilica dei Santi Apostoli e San Nazaro Maggiore a Porta Romana, mentre le spoglie di San Celso vennero lasciate sul luogo della sepoltura e ora custodite nel santuario adiacente dedicato alla Santa Vergine sotto il titolo di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, in Corso Italia.


San Clemente Martire, compatrono
Sotto l'altare, in un'urna preziosa, era custodito il corpo di S. Clemente, martire romano dei primi secoli cristiani. Per interessamento di una personalità ecclesiastica fu donato nel 1927 al parroco Mons. Mario Svampa che lo volle compatrono della Parrocchia insieme ai SS.MM. Nazaro e Celso. Le reliquie del Santo furono accolte con grande solennità nella parrocchia. Il corpo del Santo è rivestito di un abito prezioso confezionato da una nobildonna romana e tiene nella mano destra la palma del martirio. Dopo i restauri avvenuti nella chiesa, l'urna del Santo si trova ora in una nicchia nella prima sezione di destra vicino alla porta d'entrata.

Il Santuario di Maria Ausiliatrice e l’asilo parrocchiale: la storia

Scoppiata la guerra, l’allora prevosto della nostra parrocchia, Monsignor Mario Svampa, sacerdote devotissimo della Madonna, indice frequenti incontri di preghiera, vuole che la medaglia della Madonna Miracolosa sia appesa sulle imposte di tutte le case ed invita i fedeli a pregarla ogni giorno perché ci protegga.

La notte di domenica 17 giugno 1940 la Francia compie il primo bombardamento sull’Italia. È notte fonda, l’una e venti minuti: un terribile boato, un rumore assordante, un fuggire precipitoso nelle cantine e nei rifugi. Aerei francesi sorvolano Milano e, nell’intento di colpire le case minime di Vialba, scambiate per caserme militari, sganciano numerose bombe sul territorio della Parrocchia.

Alcune bombe cadono sull’asilo parrocchiale. Le due ali dell’edificio sono rase al suolo; della parte centrale, dove al piano superiore dormono le suore, rimane solo la parete esterna.
Le suore, svegliate dal tremendo scoppio, invocano: “Maria Ausiliatrice, salvaci!” e sono salve, appendendosi alle finestre pericolanti perchè il pavimento delle stanze è crollato. Solo il tratto di pavimento occupato dal letto di Suor Rosa Panzeri, malata di cuore, resta inspiegabilmente attaccato alla parete.

La bomba che colpisce di striscio la cappella, ne provoca il crollo e scava una voragine tra la Chiesetta e la colonnina del cortile su cui è posta la statua della Madonna. Nonostante il terribile spostamento d’aria provocato dalla bomba esplosa, la statua di Maria Ausiliatrice, collocata sulla colonna senza alcun sigillo, non subisce il minimo spostamento. Blocchi di muro sfiorano la statua e vanno a sfondare il muro della casa retrostante.

Dal fienile della cascina adiacente all’asilo, viene invece scaraventato a terra, dall’altezza di cinque metri, un uomo di fatica, che dopo aver prestato servizio presso un contadino che lo assumeva a giornata, vi dormiva la notte. Luigi, rialzatosi incolume, sente le invocazioni di aiuto delle suore, prende una scala a pioli e, oltrepassato il muro di cinta crollato, camminando pericolosamente rasente alla voragine, mette in salvo le suore che sono terrorizzate, ma vive. È il giovane soldato Guido Moretti, in congedo per motivi di salute, che soccorre la suora malata. Cessato il bombardamento, insieme ai sacerdoti, molti parrocchiani si precipitano all’asilo.

Sotto le macerie della cappella, Mons. Mario Svampa e Mons. Federico Tettamanti, accorsi immediatamente, ricercano affannosamente l’Ostia Consacrata e la ritrovano dopo più di un’ora di ricerche, intatta, sepolta tra i massi, lontano dalla pisside che la custodiva, ridotta in frantumi. Tremanti di gioia e di meraviglia, la portano al sicuro nel tabernacolo della chiesa parrocchiale.

La Via Aldini è ricoperta di vetri che lo scoppio ha infranto in tutte le case. Ma tutti sono salvi! Sono salvi anche gli abitanti delle “Case Minime” cui erano destinate le armi micidiali. Altre bombe cadute nell’orto, dietro l’asilo, restano inesplose così pure quelle capitate nel piccolo cimitero, situato al posto delle odierne piscine di Via Graf e in Via Zoagli.

Tre bombe cadono all’Ospedale Sacco, di fronte al terzo padiglione che ospita circa trecento ammalati di tubercolosi. Restano conficcate nel terreno inesplose. Un’edicola alla Madonna viene eretta sul luogo a ricordo. Tutti riconoscono l’intervento miracoloso di Dio per intercessione della Madonna Ausiliatrice!

Vengono indette celebrazioni di ringraziamento a Dio e alla Vergine Santissima e, la domenica seguente ai fatti, la superiora delle Suore del Preziosissimo Sangue, cui era affidata la cura dell’asilo-oratorio, Suor Carmela Sala riceve, nella S. Comunione, la piccola ostia miracolosa.

Finita la guerra, i nostri soldati reduci dai fronti, portano in trionfo, la statua miracolosa di Maria Ausiliatrice, per le vie della parrocchia. La Statua miracolosa della Madonna Ausiliatrice che si trovava nel cortile è ora collocata sopra l’altare nella Cappella Santuario.

Entrando nel santuario, a sinistra, alta sulla parete, una lapide in marmo ricorda i fatti del 17 giugno 1940, una scheggia di bomba è affissa ad un legno e sulla parete opposta si può leggere il decreto del Cardinal Ildefonso Schuster che dichiara la cappella santuario mariano.

(Tratto da: “NOTTE DI MIRACOLI A MILANO” dell’autrice Narcisa Boniardi)

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I sacerdoti

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Consiglio pastorale

I membri eletti, in carica da Ottobre 2021 a Settembre 2025
Padre Alberto Avi (presidente); Padre Luca Gallizia; Padre Matteo Whalen; Giuliana Arduini; Oriana Brighente; Salvatore D’Amico; Porzia Di Terlizzi; Antonella Ferrara; Vincenzo Fuggiano; Elisabetta Lanfranchi; Katya Laurendi; Cristina Lodi; Teresa Luzzi; Gianno Marangotto; Simone Ranieri; Elena Rolando; Tiziana Rolando; Elsa Santambrogio; Carmela Savino; Maurizio Tarantini.

Incontri
Il consiglio pastorale si riunisce normalmente ogni due mesi o, se le necessità del momento o dei progetti in corso lo richiedono, ogni mese.
Gli incontri sono pubblici, pertanto oltre ai consiglieri, chiunque faccia parte della comunità parrocchiale ha facoltà di partecipare, ma solo in qualità di uditore (senza diritto di parola e/o di voto).

Organizzazione e finalità
Un momento significativo della partecipazione all'azione pastorale della parrocchia si realizza anche mediante il “consigliare nella Chiesa”, in vista del comune discernimento per il servizio al Vangelo.
I fedeli, in ragione della loro incorporazione alla Chiesa, sono abilitati a partecipare realmente, anzi a costruire giorno dopo giorno la comunità; perciò il loro apporto è prezioso e necessario. Il parroco che presiede il consiglio e ne è parte, deve promuovere una sintesi armonica tra le differenti posizioni, esercitando la sua funzione e responsabilità ministeriale.
Il consiglio pastorale parrocchiale quindi, ha un carattere consultivo, perché le sue scelte non possono dipendere esclusivamente dalla formazione di una maggioranza, ma devono configurarsi come il risultato di un discernimento compiuto insieme, alla luce dello Spirito, della preghiera, dall’ascolto della Parola di Dio e con il contributo proprio di ogni persona e di ogni ministero ecclesiale.
in ogni caso le indicazioni del Consiglio, specialmente se espresse all’unanimità, sono moralmente vincolanti.

Consiglio Affari Economici

I membri eletti, in carica da Ottobre 2021 a Settembre 2025
Padre Alberto Avi (presidente); Walter Cerioli; Elena Rolando; Tiziana Rolando; Giovanni Scuderi

Incontri
Il CPAE si riunisce almeno una volta al trimestre e ogni volta che il parroco lo ritenga opportuno, o che ne sia fatta a lui richiesta da almeno due membri del Consiglio.
Alle riunioni del CPAE potranno partecipare, ove necessario, su invito del Presidente, anche altre persone in qualità di esperti.

Organizzazione e finalità
Il Consiglio Parrocchiale per gli affari economici è l’organo di collaborazione dei fedeli con il Parroco nella gestione amministrativa della parrocchia. Esso quindi rappresenta un’espressione concreta della corresponsabilità ecclesiale e della ministerialità esercitata dai laici, mediante un convinto spirito di servizio e con la capacità di usare evangelicamente i beni della terra.
Il CPAE svolge il proprio compito amministrando i beni della parrocchia secondo i criteri fissati dal Consiglio pastorale parrocchiale e condividendo con il parroco e con il CPP l’impegno per soddisfare alle esigenze economiche della parrocchia e in particolare: l’equo sostentamento del clero, il giusto compenso delle persone che prestano servizi a vantaggio della comunità e gli impegni fiscali, previdenziali e assistenziali.
Spetta al CPAE predisporre e sottoscrivere il bilancio preventivo e consuntivo della parrocchia, che deve essere approvato dal CPP e reso noto alla comunità intera.